Welfare aziendale

Welfare aziendale, cos’è e perché è importante in azienda?

Aumenta il risparmio aziendale e motiva i dipendenti: il Welfare Aziendale è lo strumento fondamentale per le imprese. In tempo di Covid19 diventa ancora più importante. Ecco perché!

Cos’è il welfare aziendale?

Letteralmente welfare significa benessere. Infatti, con l’espressione Welfare Aziendale, si indicano tutti quegli incentivi che l’azienda può adottare per migliorare clima aziendale e produttività dei propri dipendenti.  Tra le iniziative volte ad incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia, con modalità diverse rispetto alla retribuzione, rientrano a pieno titolo Smart working, orario flessibile, benefit aziendali, rimborsi e/o forniture di servizi.

Grazie ad un piano welfare strutturato a misura di dipendente, le aziende possono inoltre convertire in benefit sia bonus che premi: gift card spendibili in negozi, supermercati, acquisti online, viaggi, sanità e previdenza integrativa, rimborsi per spese di istruzione e di assistenza a parenti disabili o non autosufficienti ecc.

Come funziona il welfare aziendale dal punto di vista fiscale?

Il Welfare Aziendale è regolamentato dal TUIR, il Testo Unico delle Imposte sul Reddito (poi disciplinato e incrementato con leggi di Bilancio 2016/17), negli artt. 51, 95 e 100 che sanciscono quali servizi possono essere erogati ai dipendenti e le modalità di fruizione annuale degli stessi. Secondo la normativa (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) il vantaggio fiscale è ottimizzato per tutti i soggetti coinvolti. Quindi, al contrario di quanto si possa pensare, il Welfare Aziendale è uno strumento molto vantaggioso non soltanto per il lavoratore che riceve il benefit, ma anche per le aziende, che possono fruire della detassazione completa del credito erogato.

Come si definiscono gli importi da destinare al welfare?

Massima libertà su questo fronte: la cifra da destinare a welfare aziendale può essere collegata a premi di risultato, stabiliti sulla base dell’andamento aziendale (incrementi di produttività, di redditività, di qualità del lavoro prodotto, efficienza dei processi interni), a contratti nazionali/aziendali, oppure essere stabilita sulla base di regolamenti interni.

Come mantenere in vita un sistema di protezione sociale in un momento di crisi? Un sistema win-win.

Per mantenere un sistema di protezione sociale valido e fare fronte ai sempre più consistenti tagli ai servizi, al florido Welfare State del dopoguerra si è progressivamente affiancata l’erogazione di servizi sociali anche da parte di corpi diversi dallo stato centrale (welfare mix). Il welfare aziendale, vero protagonista dell’epoca del welfare mix, è infatti in grado di assorbire o di supplire in parte ai costi relativi a tale sistema, assicurando in particolare ai cittadini i servizi di sanità integrativa e/o previdenza complementare che lo stato non riesce ad erogare correttamente.

Il welfare aziendale è dunque vantaggioso per:

  • i lavoratori, che possono accedere ad un panel di servizi e benefit non monetari, il cui valore è spesso percepito come superiore rispetto a quello generato dall’erogazione diretta della cifra corrispondente in busta paga. 
  • le aziende, che beneficiano della deducibilità dei costi di tali benefit che non concorrono alla formazione di reddito dipendente.
  • lo stato, perché l’incentivo all’utilizzo di Welfare Aziendale tramite defiscalizzazione è inoltre un investimento che aiuta imprese ed economia del paese, consentendo alle aziende una maggiore competitività sul mercato.

 

La conseguenza diretta

Con il passare degli anni, sono sempre più i Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro che inseriscono il Welfare Aziendale come elemento integrante della retribuzione. Il welfare è quindi il punto di incontro tra le esigenze dei lavoratori, che desiderano benefit ad integrazione della normale retribuzione, ed i datori di lavoro che ricercano crescita annuale di fatturato e  produttività aziendale. Se dunque imprese e dipendenti stanno imparando ad apprezzare i vantaggi del Welfare Aziendale, questo strumento si dimostra particolarmente utile per lo Stato stesso: all’aumentare delle coperture complementari dei lavoratori si ha infatti la diminuzione del rischio di intervento da parte della collettività.

Un vantaggio notevole, in un periodo caratterizzato da cambiamenti e difficoltà economiche e sociali.

Vantaggi per le aziende? Non solo fiscali

Riassumendo, il Welfare Aziendale è un progetto win-win, poiché ogni parte coinvolta ottiene dei vantaggi:

  •  l’imprenditore potrà detassare i premi erogati in credito welfare, aumentando contestualmente benessere e produttività dei collaboratori.
  •  il dipendente ottiene benefit per sé e per la propria famiglia, percependo una gratificazione maggiore rispetto ad un corrispettivo in denaro.
  •  lo Stato, incentivando opportunamente le aziende, diminuisce la spesa per il welfare pubblico.
  •  le istituzioni locali possono disporre al meglio di eventuali strutture per l’erogazione dei servizi legati al welfare.

La percezione di un buon clima aziendale, specialmente in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, è fondamentale per affrontare le sfide del mercato e per mantenere la giusta rotta. Il clima aziendale positivo favorisce l’engagement: un’azienda che si impegna ad incrementare il benessere dei propri dipendenti avrà lavoratori soddisfatti, quindi più propensi a raggiungere gli obiettivi fissati.

>> Non solo
  • La costituzione di un piano di welfare può rappresentare una leva strategica anche nell’ambito della gestione del personale d’impresa. Aziende attive in questa direzione riescono spesso a migliorare le prestazioni del personale, rafforzando il commitment e quindi la reputazione e  l’immagine aziendale.
  • La possibilità di distinguersi dai competitor anche tramite Welfare Aziendale rappresenta per le PMI una strategia fondamentale per attrarre capitale umano di valore e favorire contestualmente la retention di valide risorse.
  • Le deducibilità fiscali consentono all’azienda forme di investimento in nuove tecnologie, produttività e sviluppo.
  • La scelta di affidarsi a portali specializzati nell’erogazione di servizi Welfare permette alle aziende di rendere i propri dipendenti completamente autonomi nella scelta. Ad un prezzo davvero contenuto.  

 

Bonus: aggiornamento 2020

Welfare Aziendale 2020 – Decreto Legge agosto 2020.
Il “Decreto agosto” (entrato in vigore il 15/08/2020) ha recentemente proposto il Welfare Aziendale quale soluzione alla crisi post emergenza Covid-19.

Infatti “la quota di beni e servizi ceduti dall’azienda” ai collaboratori, ossia la parte di fringe benefit (art. 51 c. 3 TUIR) raddoppierà da 258,23 € previsti a regime a 516,46 €, per permettere una maggiore spendibilità in acquisti di buoni spesa e/o carburante. La novità è limitata all’anno d’imposta in corso, applicandosi quindi esclusivamente ai fringe benefit riconosciuti nel 2020.