18 Mag Dieci tips per contrastare le grandi dimissioni
La Great Resignation in Italia è specchio di due sentimenti correlati nei lavoratori: da una parte il crescente malessere, dall’altra la volontà di trovare un nuovo senso al proprio impiego. Vediamo insieme come prevenire le grandi dimissioni, individuarne i segnali premonitori e porre rimedio ad ambienti lavorativi poco stimolanti.
La Great Resignation è un fenomeno in crescita, ma non è irreversibile. Anzi, può diventare l’occasione per imparare a gestire correttamente il nostro personale. A patto di tenere a mente che il trattamento economico ha spesso poco valore, quando mancano ascolto, attenzione alla crescita e committment.
Cinque mosse per assicurare (o quasi) la employee retention
1>> Proponi al tuo team un piano strutturato di crescita. Trascurare questo aspetto può portare a scarsa motivazione, se non frustrazione, del personale. Le organizzazioni che propongono ai propri dipendenti dei piani di sviluppo di carriera limiteranno più facilmente le dimissioni. Non tutti possono ambire a posizioni direzionali, ma l’assenza di prospettive non può che generare disamore. Meglio pensarci per tempo!
2>> Agisci in modo concreto per assicurare il bilanciamento vita/lavoro. Smart working, flessibilità, welfare aziendale: sono preziosi alleati per garantire al nostro dipendente uno stile di vita più equilibrato. (Noi ne abbiamo parlato qui)
3>> Evita il burn out. Se possibile, meglio non imporre costantemente carichi di lavoro troppo elevati e gerarchie troppo rigide. Alla lunga, i dipendenti potrebbero percepire il luogo di lavoro solo come una preoccupazione, perdendo completamente stimolo e produttività.
4>> Ascolta i tuoi dipendenti. Un consiglio banale, eppure fondamentale: la voce dei nostri dipendenti ci consegna uno spaccato preciso di come si sentano i lavoratori. Un dato difficilmente acquisibile tramite classici feedback di tipo quantitativo.
5>> Investi sulla formazione. Le aziende che investono sulla formazione e crescita delle proprie risorse sono quelle in cui si registrano i tassi di dimissioni volontarie inferiori. Meglio comprendere la necessità di completare, aumentare, aggiornare le competenze manifestata dai lavoratori.
Cinque mosse per prevenire (o quasi) le dimissioni
6>> Sii flessibile. La pandemia ha imposto forme di lavoro diverse. Non possiamo pretendere di cancellare una tipologia di lavoro in grado facilitare la work-life balance come lo smart working. Perché concentrarsi su forme lavorative che impongano la sola presenza, quando possiamo offrire ai nostri dipendenti le migliori condizioni per conciliare vita e impiego?
7>> Fai selezione. Al momento dell’assunzione è meglio verificare che il futuro dipendente possa sentirsi coinvolto dall’ambiente aziendale e ne condivida gli obiettivi. Risparmieremo tempo, risorse e denaro.
8>> Offri un ambiente curato. È importante che un lavoratore si senta a proprio agio nell’ambiente di lavoro, sia esso in presenza o da remoto. Fornire tutti gli strumenti per lavorare al meglio, in spazi confortevoli e adeguati, può fare davvero la differenza. Se il dipendente lavora da casa non dimentichiamoci di fornire sistemi e strumenti in grado di coinvolgerlo attivamente nella vita aziendale.
9>> Richiedi feedback e restituisci feedback. Le valutazioni periodiche possono essere un ottimo strumento per chiarire gli obiettivi aziendali con i proprio dipendenti. Non trascurare i lavoratori che scelgono di restare in azienda, ma non dimenticare di chiedere il motivo delle dimissioni ai dipendenti che se ne vanno.
10>> Fai attenzione agli aspetti economici. Oltre al corretto compenso per la mansione svolta, imposta una politica di benefit. Magari legata al raggiungimento di determinati risultati o alla partecipazione in caso di progetti particolarmente complessi.
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