17 Apr Ingegnere ed economista: chi vince in azienda?
Che differenza c’è tra un ingegnere e un economista?
Non è un indovinello, ma una domanda interessante, che ci offre un ottimo spunto di riflessione.
Entrambi svolgono un ruolo importante, ma l’ingegnere utilizza i numeri per confermare le proprie certezze, l’economista le proprie incertezze. Guai ad invertire i ruoli, i risultati non sono sempre dei migliori.
Le complesse decisioni di entrambi nascono dallo scontro tra certezza ed incertezza, ma sono assunte in condizione di certezza per l’ingegnere e, viceversa, di incertezza per l’economista.
Cosa c’entra con le decisioni aziendali?
Le decisioni aziendali vengono prese quasi sempre in condizioni di incertezza, secondo un ragionamento che impone a colui che prenderà la decisione- sia esso manager, imprenditore ecc.- di immaginare un futuro atteso. Per immaginare il futuro atteso è fondamentale avere a disposizione un set di informazioni adeguato.
Vale a dire, un quantità di informazioni (storiche, correnti e prospettiche) che permettano di pianificare il futuro, cioè di simulare diverse situazioni valutandone conseguenze e fattibilità. Come si distingue un buon imprenditore? Proprio dalla capacità di valutare il passato, gestire il presente e pianificare il futuro.
In sintesi: nel saper gestire e monitorare il rischio di impresa, legato al valore economico creato. Dunque un buon imprenditore è insieme ingegnere, poiché crea valore economico gestendo in modo efficace le risorse a disposizione, ed economista, poiché raccoglie, organizza ed analizza le informazioni a propria disposizione per misurare il rischio di impresa.
Le decisioni che vengono prese in azienda, in condizioni quindi di incertezza, prevedono che i risultati attesi siano valutati anche in termini relativi, cioè tenendo conto che a posteriori possano scostarsi significativamente da quanto previsto. La differenza tra i risultati conseguiti (eventi certi) e i risultati pianificati (eventi attesi), sia essa positiva o negativa, si definisce rischio e la sua misura quantitativa è definita probabilità.