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Amministratori e protocollo operativo: l’azienda è salva!

Avvisaglie di crisi? Ecco cosa fare subito!

Cosa deve fare l’amministratore di società commerciali, per non incorrere in rischi di responsabilità future?

Abbiamo visto che l’imprenditore, alle prime avvisaglie, dovrà attivarsi senza indugio e con l’obiettivo di una rapida risoluzione dello stato di crisi.

  • Verificare che il modello di Corporate Governance sia adeguato e conforme alle nuove indicazioni normative. Cioè presenti corretti assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
  • Avviare subito, con il supporto di specialisti della materia, un assessment del modello di Corporate Governance (cioè l’insieme di strumenti, regole, relazioni, processi e sistemi aziendali che collaborano alla gestione efficiente dell’impresa).
  • Prestare da subito attenzione al concetto di Risk Governance che, integrato al Corporate Governance, riunisce procedure e strumenti di controllo interno, tra i quali appunto la procedura di allerta, il recovery plan e le procedure per la gestione dei rischi di impresa (Enterprise Risk Management).
  • Non tralasciare il rischio di insolvenza, che ha per diretta conseguenza l’interruzione della continuità aziendale.

Protocollo operativo: ecco come fare!

 

L’action plan, ovvero il protocollo operativo, deve prevedere:

  • che l’organo amministrativo (amministratore o consiglio) verifichi prima del 16 dicembre 2019 (data dell’entrata in vigore delle nuove norme) che sussistano adeguati “assetti organizzativi amministrativi e contabili”, con particolare attenzione al requisito di neutralità di giudizio, professionalità e sufficiente autonomia dei membri del consiglio di amministrazione.
  • Che siano stati previsti adeguati sistemi di pianificazione e monitoraggio dei rischi di impresa, con attenzione al rischio di insolvenza, e ci sia periodica rendicontazione della situazione agli organi di controllo nella figura di sindaci e revisori.
  • Che tali sindaci e revisori siano dotati dei necessari requisiti di neutralità, indipendenza e adeguata professionalità, con attenzione specifica alla capacità di verifica periodica di anomalie rilevanti.
  • Che si predisponga e approvi un piano aziendale, allo scopo di formalizzare continuativamente il processo di definizione degli obiettivi di impresa, relativi rischi e soglie di tolleranza.

Il requisito di indipendenza è fondamentale per evitare il rischio di auto-riesame, specialmente per tante realtà aziendali ove l’attività di vigilanza e monitoraggio è inopinatamente attribuita a figure interne, ad evidente discapito del necessario (in questa fase) scetticismo professionale.

Il piano aziendale è il vero documento sociale che esime gli organi sociali dal rispondere di responsabilità in caso di rischio che, naturalmente, resta pur sempre un aspetto fondante dello spirito imprenditoriale.